Venerdì 28 agosto il Padiglione dell’Angola a Expo Milano 2015 ha dato il via alle celebrazione per i 40 anni di indipendenza del Paese. Accolti nella sala conferenze del Padiglione da Arlindo Macedo (Direttore della Comunicazione), sono intervenuti Albina Assis Africano (Commissario Generale dell’Angola e Presidente dello Steering Committee di Expo Milano 2015) e Simão Ditutala (Vicecommissario dell’Angola). E’ stato poi il turno di Patrìcio Batsikama, giovane storico e filoso angolano, che ha presentato la sua recente biografia di José Eduardo dos Santos, leader della lotta per l’indipendenza e padre nella nazione angolana. A sottolineare l’importanza dell’evento, presenti in platea anche Francisco Manuel Monteiro de Queiroz (Ministro delle risorse Geologiche, Minerarie e dell'Industria), Florêncio Mariano Da Conceição De Almeida (Ambasciatore dell’Angola in Italia) e Dulce Gomes (Responsabile Relazioni Bilaterali presso l’Ambasciata angolana). Agli interventi delle celebrità è seguito un rinfresco e la trascinante esibizione di musiche e danze tradizionali.Pace, democrazia, sviluppo
“L’Angola ha guadagnato prestigio internazionale grazie alla partecipazione attiva nel mantenimento della pace nel continente e per aver dato voce alla questione di genere, ai cambiamenti climatici, alla lotta contro il traffico di droga, al commercio illegale di armi, alla pirateria e al terrorismo – ha dichiarato Albina Assis Africano – il percorso scelto per lo sviluppo dell’Angola si presuppone di migliorare la qualità della vita della popolazione, promuovere lo sviluppo integrato delle comunità rurali al fine di ridurre le asimmetrie esistenti nello sviluppo del Paese, promuovere l’integrazione nel territorio nazionale e la creazione di un mercato interno efficace”
Diversificare l’economia, promuovere lo sviluppo rurale
Esperto di sviluppo rurale, Simão Ditutala ha indicato il modello che l’
Angola intende perseguire nei prossimi anni. Al centro vi è l’esigenza di diversificare la struttura economica, finora basata essenzialmente sul petrolio, di cui l’Angola è un grande esportatore. Simão Ditutala ha illustrato la crescita dell’agricoltura angolana negli ultimi anni e sottolineato le sue enormi potenzialità, ricordando come attualmente sia utilizzato solo il 3,5% del territorio angolano coltivabile.
Una nazione giovane che sta costruendo se stessa
Storico e filosofo, Patricio Batsikama ha ripercorso la lunga vicenda che ha portato all’Angola odierna, ricordando gli antichi regni indigeni, il contatto coi portoghesi e la successiva colonizzazione, la faticosa conquista dell’indipendenza durante la Guerra Fredda a cui seguirono 30 anni di guerra civile e infine la pace e lo sviluppo di cui gli angolani cominciano finalmente a godere oggi. “Il concetto africano e angolano di nazione è molto diverso da quello europeo – ha riassunto Batsikama – ma oggi possiamo dire che l’Angola è una vera e propria nazione, con una popolazione giovanissima a cui è lasciata l’eredità di cercare la propria felicità costruendo lo sviluppo del Paese”.