Durante l’intervista condotta dal giornalista Gian Mario Benzing, il Maestro ha ripercorso le fasi della sua carriera artistica raccontando il primo ricordo dell’infanzia legato alla musica e i grandi stimoli assorbiti dal Maestro José Antonio Abreu, sulle cui orme Dudamel dirige l’Orchestra Sinfonica del “Sistema”, una rete pedagogico-artistica di complessi musicali di giovani artisti creata nel 1975 proprio da Abreu. “Attraverso la musica si aiuta a cambiare la vita dei giovani dalle condizioni economiche disagiate” ha affermato il Maestro ai microfoni di CasaCorriere. “Questo perché la musica va oltre ogni barriera, senza creare frontiere in nessun ambito sociale, ma da dignità ai giovani di tutti gli strati sociali.” Per questo motivo, il Maestro ha iniziato una tournée musicale che da La Scala di Milano porterà in tutto il mondo oltre cento giovani musicisti del “Sistema” venezuelano, impegnati nell’esecuzione della versione integrale delle Sinfonie di Ludwig Van Beethoven che ha inciso a Caracas.

La musica: un linguaggio universale che oltrepassa tutte le barriere

“La musica è consolazione, la musica è tormento” risponde il Maestro “perché la musica è tutto il sentimento che esprime la vita, la musica è la complessità della vita. Questo è quello che amo fare e questo è il segreto di quello che voi chiamate il mio talento. L’amore per quello che faccio.” Con la stessa passione il Maestro Dudamel spiega al pubblico attento di CasaCorriere che il messaggio lanciato dalla musica di Beethoven è quello sociale e universale di “un grande abbraccio non simbolico ma reale di quello che siamo come abitanti di questo pianeta.” Un messaggio conclude il Maestro, che rompe i confini imposti da un mondo in cui ogni giorno si creano nuove barriere.